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Come era ampiamente prevedibile, i percettori del reddito di cittadinanza fino a questo momento hanno ricevuto il sussidio statale ma non hanno ancora potuto beneficiare delle offerte di lavoro che – almeno secondo quanto promesso dal Movimento 5 Stelle – avrebbero dovuto essere messe a loro disposizione. Mentre le card del reddito sono già state ricaricate per la seconda volta, i destinatari possono iniziare a organizzare le proprie vacanze, visto che è altamente improbabile che giungano loro delle proposte di impiego. E d’altra parte non potrebbe che essere così, dato che solo in questi giorni si sta svolgendo il concorso per la selezione dei navigator, vale a dire i professionisti che – almeno in teoria – dovrebbero proporre le offerte lavoro ai titolari del reddito di cittadinanza.
L’allarme delle Regioni
Il caos a livello istituzionale che era stato preconizzato dagli addetti ai lavori è diventato realtà, anche perché le Regioni hanno fatto suonare un campanello di allarme a proposito di una proroga probabile dell’inizio dei concorsi destinati a garantire l’assunzione di 4mila dipendenti che dovranno andare a rimpolpare gli organici dei centri per l’impiego di tutto il Paese. Si tratterebbe di dipendenti regionali con contratto a tempo indeterminato, ma in ritardi sono notevoli e di miglioramenti all’orizzonte non se ne vedono.
Perché niente sta funzionando come dovrebbe
In teoria il termine ultimo per far iniziare i bandi dovrebbe essere quello del 30 giugno, ma per il momento è ancora tutto in stallo, per il semplice motivo che il ministero del Lavoro non ha ancora emanato un decreto attuativo in proposito. Luigi di Maio, infatti, non ha ancora sottoscritto il documento di riparto delle risorse che andranno a potenziare i centri per l’impiego. Il funzionamento della piattaforma web dell’Anpal, poi, è un altro tema delicato.
Pagati per non fare niente
Chi riceve il reddito di cittadinanza, dunque, almeno per il momento viene pagato per non fare niente, sulla scia di quella politica assistenziale che ha contribuito al successo del Movimento 5 Stelle alle elezioni dello scorso anno soprattutto nel Sud Italia. Se si dà uno sguardo al sito Internet dell’Ufficio per il programma di governo, ci si può facilmente rendere conto del fatto che mancano quasi 20 decreti attuativi per il Decretone che riguarda Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Se è vero che per alcuni la scadenza è lontana, è altrettanto vero che il termine del 14 aprile è già passato da un bel pezzo per il decreto attuativo relativo al Piano straordinario di potenzialmento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro.
Tutto fermo: cambierà qualcosa
Cristina Grieco, coordinatrice degli assessori regionali al Lavoro, ha sottolineato in una dichiarazione all’Huffington Post che manca la decretazione che consentirebbe di far partire i bandi. Le Regioni sarebbero pronte da un bel po’, ma è pur vero che più il tempo stringe e più la situazione si complica. Non a caso è stata richiesta dalla commissione per gli Affari del personale una proroga. Passeranno chissà quante settimane perché si possa arrivare alla selezione degli operatori dei centri per l’impiego. Di certo non per volontà delle Regioni. Che l’appuntamento sia rimandato addirittura a dopo l’estate? Nelle prossime settimane sapremo.
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